La piazza finanziaria svizzera e le banche offshore
La Svizzera è nota in tutto il mondo per i suoi orologi, la
cioccolata e le banche. Se è però vero che il contributo dei
primi due settori al PIL nazionale si limita a qualche punto
percentuale, quello delle banche si eleva a 13.8%. A questa
percentuale occorre poi aggiungere almeno il 3% di PIL
derivante dalla domanda delle banche su altri settori.
Il settore bancario riveste per la Svizzera un ruolo fondamentale
che ne oltrepassa i confini; un terzo del patrimonio
privato internazionale viene infatti gestito nel nostro Paese.
La Svizzera vanta un’esperienza ed un savoir-faire che risale
al XV secolo quando i Medici aprirono la prima banca su
suolo «elvetico». I banchieri contribuirono agli scambi
internazionali nei quali la Svizzera, crocevia dell’Europa,
continua tuttora a svolgere un ruolo importante. In questo
contesto si apre a Ginevra nel 1857 la prima borsa valori.
La lunga esperienza della piazza finanziaria svizzera le consente
di occupare il primo posto al livello internazionale, specialmente
per quanto riguarda il Private Banking. Infatti, essa
offre alla clientela privata servizi di gestione di patrimonio di
altissima precisione e qualità. Le banche estere sono anch’esse
attratte da tale reputazione e numerose sono quelle che
trasferiscono le loro attività di Private Banking in Svizzera. Il
loro peso sulla piazza finanziaria svizzera è considerevole: le
banche estere sono attualmente 150 e rappresentano il 40%
delle banche esistenti. Assumono il 15% degli impiegati,
generano ugualmente il 15% dei redditi di tutte le banche e
contribuiscono al 3% del PIL nazionale, arricchendo considerevolmente
la piazza finanziaria svizzera. Poiché la maggior
parte delle banche estere in Svizzera sono di provenienza
europea, anche gli altri continenti sono rappresentati con le
loro rispettive culture e modi di vita. Tale diversità si rispecchia
anche nei servizi che queste ultime offrono: Private
Banking, Trade e Corporate Finance e Retail Banking. Oltre ai
clienti privati, sono numerose le imprese attive sui mercati
internazionali ad apprezzare i servizi di alta qualità offerti
loro dalla piazza finanziaria svizzera.
La piazza finanziaria attrae le banche estere
Per le banche estere la piazza finanziaria svizzera si rivela
interessante per diversi motivi; di fatto il paese è in grado
di offrire un’infrastruttura di altissimo livello che comprende
fra le altre cose borsa e transazione di titoli interamente
automatizzata tanto quanto un ambiente pluriculturale e
poliglotta. La Svizzera è composta da una popolazione proveniente
da tre aree culturali e linguistiche (italiana, francese
e tedesca) cui si aggiunge una percentuale superiore al
20% di residenti di altre nazionalità e soggiornanti sul suo
territorio. Si tratta in gran parte dei casi di figli d’immigrati
integratisi agli usi e costumi del paese pur avendo conservato
determinati tratti caratteristici delle loro origini, come
lo si può riscontrare dalla gastronomia, dalla varietà dei
negozi e da una certa apertura di spirito che è alla base dei
contatti umani. Tale diversità si riflette nella consulenza
alla clientela che rispetta le aspettative individuali
e permette di trovare un interlocutore competente
sia al novantenne che si interessi agli Hedge
Funds che al trentenne timoroso di correre rischi
e che prediligerà investimenti obbligazionari.
Il sistema politico si basa su una forma di democrazia diretta
e di liberalismo che garantiscono il rispetto dell’individuo
e che al tempo stesso favoriscono l’evoluzione progressiva
basata su compromessi conclusi tra gli attori coinvolti
anziché i cambiamenti bruschi e repentini. Alla base del
segreto bancario vi sono appunto liberalismo e rispetto dell’individuo.
La sua esistenza è frutto di un compromesso tra
sorveglianza dalle autorità e regolamentazione propria. Le
banche sono tenute ad identificare in modo approfondito
ciascuno dei propri clienti; al tempo stesso le autorità bancarie
applicano alle banche il segreto professionale.
La piazza finanziaria sotto pressione internazionale
La protezione della sfera privata costituisce un elemento
importante della cultura giuridica svizzera che si basa sulla
fiducia reciproca. Delle regole paragonabili si applicano ad
altre categorie: avvocati, medici, membri del clero e vengono
rispettate anche da professionisti come i giornalisti. La protezione
della sfera privata gode di un forte sostegno popolare
come dimostrato da un recente sondaggio che rivela che il
77% della popolazione è favorevole al segreto bancario. Pur
opponendosi all’abolizione del segreto bancario la popolazione
stessa si esprime altrettanto chiaramente a favore della
necessità di togliere il segreto in caso di indagini relative al
riciclaggio di denaro o di altri reati. Fin da sempre il popolo
svizzero ha limitato il potere dello Stato opponendosi a qualsiasi
forma di sorveglianza della sfera privata dell’individuo.
La fiducia che disciplina al tempo stesso i rapporti tra i diversi
settori dell’economia, i cittadini e lo Stato permette in effetti
di limitare al massimo l’attività di controllo di quest’ultimo.
La Svizzera si oppone ad un sistema di scambio automatico
d’informazione contrario alla sua cultura e mentalità. I
negoziati in atto tra Svizzera e UE risultano complessi perché
oppongono due posizioni difficilmente conciliabili. E’
necessario, di conseguenza, cercare un compromesso nel
quale la Svizzera venga ad assumere il ruolo di un paese
terzo come nel caso degli USA o di Singapore. In risposta
alle richieste legittime dell’UE, la Svizzera fa delle proposte
concrete per trovare un compromesso che soddisfi ciascuno
dei negoziatori. Non dimentichiamo che la Svizzera ha la
reputazione del rispetto della clientela, reputazione costruitasi
nell’arco di vari anni.
Raoul Oliver Würgler (economiafinanza)
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